Consonno, la città fantasma nel cuore della Brianza

Consonno città fantasma

Ma voi lo sapete che in Lombardia, precisamente nel cuore della Brianza, vi è una città fantasma molto suggestiva da visitare? Si chiama Consonno. In questo articolo vi racconterò la sua storia e vi darò alcune informazioni utili per organizzare la vostra gita proprio qui.

UN PO’ DI STORIA

Prima di arrivare ai classici consigli pratici su come giunger a Consonno, cosa vedere, dove parcheggiare, mi sembra doveroso raccontarvi la sua storia. Credo che Consonno e gli avvenimenti susseguitisi fino a portarla ad essere quello che è oggi, ovvero una città fantasma, siano inscindibili. Ergo: non si può visitarla solo per il gusto di farsi qualche fotografia nei cosiddetti spot instagrammabili. Cosa che ahimé è sempre più in voga negli ultimi tempi. Consonno è di più, molto di più. Ha un’anima e una storia tutta sua da scoprire.

Inizio col dirvi che se siete persone molto curiose, come la sottoscritta, vi è addirittura un sito dedicato a questo paese. Un sito molto curato che ci racconta la sua storia nel dettaglio. E che io ho premura di inserirvi subito: Consonno.it. Perché se è vero che io ora vi racconterò la sua storia, è altrettanto vero che mai potrò eguagliare il materiale raccolto qui in anni ed anni di ricerche.

Ma ora iniziamo.

Dovete sapere che Consonno, nella prima metà del Novecento, era semplicemente un borgo come tanti altri. Un borgo dove la vita scorreva faticosa, caratterizzata da una discreta economia locale sostenuta dalle castagne ed un portentoso sedano, raccolto dai consonnesi e trasportato a mazzi lungo la mulattiera verso Olginate.

A quei tempi ad abitare il piccolo borgo di Consonno erano circa 300 persone delle quali però nessuna era proprietaria della casa che abitava e dei terreni che conduceva. E questo fu il vero problema di Consonno: il borgo e i 170 ettari tra boschi e campi che lo circondavano erano infatti di proprietà della Immobiliare Consonno Brianza.

È intorno agli anni sessanta, precisamente l’8 gennaio del 1962, quando le famiglie Anghileri e Verga, proprietarie per il tramite della Immobiliare Consonno Brianza di tutta Consonno, cedono tutte le quote di partecipazione della società alla famiglia Bagno, rappresentata nel nome di Mario Bagno, Conte di Valle dell’Olmo.

Ecco, l’arrivo del Conte Bagno (con idee scellerate annesse) segnò l’inizio della fine per il borgo di Consonno, il quale venne letteralmente raso al suolo per dare adito al progetto dell’eccentrico imprenditore che consisteva nel creare una sorta di città dei balocchi. La Las Vegas della Brianza, così venne ribattezzata in seguito.

MA VOI POTETE IMMAGINARVI LO SGOMENTO DEGLI ABITANTI DEL LUOGO CHE IN MEN CHE NON SI DICA VIDERO IL LORO PAESE DISTRUTTO?

A tal proposito, ho trovato un breve estratto video che dà voce proprio a loro, alcuni degli abitanti del borgo dell’epoca. Ascoltatelo (e poi tornate qui): è prezioso.

Insomma, il Conte Mario Bagno piombò su Consonno come un uragano, convertendolo da paesino agricolo della Brianza lecchese a città dei divertimenti.

Per Consonno iniziarono così i cosiddetti anni ruggenti, che raggiunsero il loro apice tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta: migliaia di persone raggiungevano la Las Vegas brianzola, la città dei balocchi in cui si poteva trovare tutto. Ma proprio tutto. Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da sfingi egiziane a pagode cinesi, da colonne doriche al Grand Hotel Plaza. Un grande centro di divertimenti funzionante a pieno regime tra serate danzanti e grandi ospiti, come i Dik Dik e Pippo Baudo, molto in auge in quegli anni.

L’apoteosi di Consonno durò alcuni anni sino a quando, nell’ottobre del 1976, una frana – quasi una sorta di vendetta della natura matrigna, per dirla alla Leopardi – cadde sull’unica strada di accesso al borgo, rendendolo così inaccessibile e conferendogli lo status che ad oggi lo caratterizza: quello di città fantasma!

Consonno la città fantasma nel cuore della Brianza
Furgone dell’impresa Mario Bagno abbandonato ed ora completamente graffittato

Il minareto

Consonno la città fantasma nel cuore della Brianza

Consonno la città fantasma nel cuore della Brianza
La piccola chiesetta del paese

ED ORA QUALCHE INFORMAZIONE PRATICA

Vi dico subito che è possibile raggiungere Consonno, la città fantasma nel cuore della Brianza, in un modo solo: ovvero con la propria auto. Non vi sono mezzi che vi porterebbero sino a qui.

Le vie per arrivarci sono essenzialmente due. O da Olginate o da Villa Vergano.

Se arriverete da Olginate, tenete presente che l’accesso è possibile soltanto a piedi o in bicicletta durante la chiusura della stanga (teoricamente aperta soltanto nei giorni festivi e di domenica, giorni in cui potrete arrivare in macchina). La passeggiata per raggiungerla sarà dunque di un’oretta.

Se arriverete invece da Villa Vergano (strada che ho sempre percorso io), giungerete sino quasi ai pressi del paese, circa ad un chilometro di distanza. In questo caso, la camminata a piedi, sarà più breve.

Per precisione vi rimando al sito suggeritovi poc’anzi; nella sezione Visitare Consonno troverete infatti informazioni molto utili con cartina geografica annessa che vi mostra con dovizia di particolari il percorso.

Vi suggerisco anche la pagina Facebook dell’Associazione Amici di Consonno, composta da persone del posto, discendenti o semplicemente da coloro che amano questo luogo, che è solita organizzare – anche se ora con la pandemia in atto sta vivendo un periodo di stop – eventi e manifestazioni che permettono di tutelare e far rivivere il piccolo borgo.

Vi ricordo infine che la città di Consonno è una città fantasma, questo vuol dire che gli edifici che troverete stanno diventando, nel tempo, sempre più fatiscenti e pericolanti. Non addentratevi dunque nei fabbricati abbandonati: le situazioni di pericolo nonché rischi di crollo sono innumerevoli!

Il mio articolo su Consonno, città fantasma nel cuore della Brianza termina qui. Se volete scoprire altri posti (belli) in quel della Lombardia restate sintonizzati al mio canale del cuore Ti racconto la Lombardia.

Ps. Se l’articolo vi è piaciuto, non esitate a condividerlo!

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