Vi è mai capitato desiderare di visitare un posto dopo averlo visto vie e più volte sui social network? A me è successo esattamente così con Portovenere e le Cinque Terre. Dopo essermi capitate sotto il naso diverse fotografie dai mille colori di questi sei stupendi borghi, mi sono finalmente decisa! E così ora sono qui a scrivere questo articolo per raccontarvi del mio viaggio e darvi qualche informazione utile – che a mio avviso non guasta mai! – qualora stesse pensando di organizzarne uno anche voi.
Siete curiosi? Allora iniziamo subito. Ma non prima di qualche doverosa e legittima premessa: quali sono le Cinque Terre? E perché si chiamano proprio così? Ma Portovenere fa parte delle Cinque Terre? Quanti giorni sono necessari per vistare le Cinque Terre?
Procediamo con ordine.
Quali sono le Cinque Terre?
Domanda a mio avviso non scontata né tanto meno banale. Quando si parla di Cinque Terre si è soliti far riferimento ai cinque borghi localizzati nel territorio della provincia di La Spezia, in Liguria. Rispettivamente: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. Pensate che nel 1997 l’Unesco le ha addirittura inserite nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ed in effetti – considerata la rara bellezza – questo posto se lo sono proprio guadagnate!
Ma perché le Cinque Terre si chiamano proprio così?
Ebbene, dovete sapere che anticamente questi splendidi borghi erano quasi completamente isolati dal resto del mondo, raggiungibili soltanto via mare o attraverso tortuosi sentieri che ancora oggi vengono utilizzati da chi predilige un turismo lento ed immerso nella natura. Il termine terre arriva proprio da qui: da questo semi isolamento che le caratterizzava e le faceva dunque essere delle realtà distaccate da tutto il resto. Delle terre lontane per l’appunto.
Portovenere: la Sesta Terra
Impossibile andar via dalle Cinque Terre senza aver fatto tappa anche alla cosiddetta Sesta Terra: Portovenere, un autentico gioiello medievale che non ha nulla da invidiare alle sue sorelle maggiori. Anzi!
Quanti giorni sono necessari per visitare le Cinque Terre?
Questa è forse la domanda più gettonata in assoluto! Io stessa, durante l’organizzazione del viaggio, ho consultato diversi forum a riguardo. E la risposta che mi sento di darvi è: dipende. Da che dipende? Recitava il testo di una nota canzone! Innanzitutto da voi e dalla disponibilità di tempo che avete a disposizione. So che alcune persone le hanno visitate addirittura in un solo giorno. Fattibile sicuramente, anche se onestamente non è quello che mi sentirei di consigliarvi. Il tempo ideale per visitare Portovenere e le Cinque Terre è a mio avviso di due o ancora meglio tre giorni. Io avevo optato proprio per quest’ultima opzione!
Ed ora, esaurite le necessarie premesse entriamo – come si suol dire – in media res e guardiamo più da vicino ciascuno dei sei borghi.
Portovenere
Portovenere, la Sesta Terra, è stata la prima tappa del mio viaggio. Essendo arrivata a La Spezia – luogo dove ho alloggiato – nel primo pomeriggio, mi sembrava più opportuno partire da qui e riservare i due giorni successivi per la visita delle Cinque Terre. Questo anche e soprattutto per una ragione economica: la Cinque Terre Card, carta che vi permette di raggiungere comodamente ed illimitatamente ciascuno dei cinque borghi, ha infatti una tariffa giornaliera. Dunque, sia che voi la acquistiate di prima mattina o a pomeriggio inoltrato, ve la venderanno ad un prezzo intero, che è sostanzialmente il prezzo standard. Vi spiegherò meglio in cosa consiste questa Card e quali vantaggi offre più avanti, nel paragrafo dedicato ai consigli utili che ho raggruppato per voi.
Ma torniamo a noi. E a Portovenere. Vi dico subito che Portovenere non ha una stazione ferroviaria. Potrete arrivarci dunque via mare, con il battello o via terra, con l’auto o il bus. Io ho preferito questa seconda scelta, considerata anche l’esiguità di posti auto disponibili. La linea del bus che effettua questa tratta è la 11/P. Questa è anche l’opzione più economica, in quanto il biglietto per una corsa singola si aggira attorno alle tre euro cadauno.
Di cose da fare a Portovenere ce ne sono sicuramente parecchie e per tutti i gusti. A tal proposito, ho scovato per voi un sito ad essa dedicato, dove troverete tantissime informazioni valide per la vostra visita e una mappa interattiva sulla quale sono altresì indicate diverse curiosità di questa splendida terra. Per visionarlo: Cliccate qui.



Prima di proseguire il nostro viaggio, mi piacerebbe però darvi un piccolo consiglio. Prendete carta e penna e annotate: Forno de MA. Proprio qui ho assaggiato una delle focacce più buone di sempre. Ne ricordo ancora il sapore, a distanza di circa un anno. Insomma: una vera delizia!
Riomaggiore
La mia visita alle Cinque Terre è iniziata da qui: Riomaggiore, che è sostanzialmente il primo borgo che si incontra arrivando da La Spezia, luogo in cui, come vi ho detto poc’anzi, ho alloggiato.
Confesso: con Riomaggiore è stato letteralmente amore a prima vista!
Visitare Riomaggiore è come fare un viaggio a ritroso nel tempo, in un luogo dove la vita scorre con lentezza, scandita dal ritmo delle maree.
Ma cosa c’è da vedere a Riomaggiore? Merita sicuramente una visita il Castello, che si erge in un punto particolarmente suggestivo del borgo, offrendo ai visitatori degli scorci meravigliosi. Punto di notevole interesse anche la Chiesa di San Giovanni Battista, la quale – al suo interno – conserva un crocefisso ligneo di Maragliano, un trittico raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Rocco e Sebastiano e un organo meccanico Agati del lontano 1851.
Un altro luogo molto apprezzato dai turisti è il Porto di Riomaggiore, caratterizzato da barchette colorate attraccate a riva e riparate da un’insenatura naturale.
Io qui non riuscivo a smettere di fotografare!



Da Riomaggiore parte anche la famosissima Via dell’Amore, ovvero un suggestivo e panoramico sentiero scavato nella roccia e a picco sul mare che conduce sino a Manarola. Tuttavia, a causa di una frana avvenuta nel 2012, la Via dell’Amore è percorribile solo per un breve tratto che parte da Manarola. Sembra però che dal 2023 questa via tornerà al suo splendore originario. Insomma: non ci resta che attendere fiduciosi!
Manarola
Manarola è certamente una delle località più ambite e suggestive, nonché la più antica delle Cinque Terre. Fondata durante il dodicesimo secolo, deve con tutta probabilità il suo nome a termini arcaici che stavano ad indicare la macina del mulino in pietra. Il borgo di Manarola vanta inoltre un’antica tradizione vinicola. Pensate che il vino di Manarola – denominato Sciacchetrà – è considerato uno tra i più pregiati di tutta la Liguria.
Punti di notevole interesse in quel di Manarola sono la Torre Campanara, la Chiesa di San Lorenzo e l’Oratorio dei Disciplinati. Questi edifici si ergono sulla piazza principale di questo borgo, ovvero Piazza Innocenzo IV.
Il piccolo paese di Manarola è un intrigo di vie e piazze. Il mio consiglio è quello di perdervi – si avete sentito bene: perdervi! – nella bellezza di ciascuna di esse. Non preoccupatevi, trovare nuovamente la via principale, ovvero via Discovolo, sarà un gioco da ragazzi. Ma nel frattempo, godetevi ogni angolo di questo meraviglioso borgo!
E mi raccomando, non dimenticate di arrivare sino al punto più instagrammabile di tutta Manarola: il locale Nessun Dorma. Sono sicura che anche voi avrete visto passarvi sotto il naso tantissime fotografie scattate proprio da quassù!


Corniglia
Corniglia è l’unico borgo delle Cinque Terre che non affaccia direttamente sul mare. I modi per raggiungerlo, una volta scesi alla stazione, sono essenzialmente due: o con un bus navetta – tra l’altro compreso nella Cinque Terre Card di cui vi parlerò fra poco – per i più pigri, oppure percorrendo La Lardarina, ovvero una scalinata in mattoni di ben 377 gradini e 33 rampe. Io ho optato per questa seconda opzione e mi sento assolutamente di consigliarvela, in quanto la vista panoramica che offre saprà sicuramente ripagarvi dalla fatica.
Il borgo di Corniglia ha una storia antica che si allaccia a quella di Roma. Il nome stesso del paese deriva probabilmente da Gens Cornelia, importante famiglia romana proprietaria del territorio.
Punto di particolare interesse, la Chiesa di San Pietro, ubicata nella piazza principale. San Pietro è il Santo Patrono di Corniglia che viene celebrato ogni anno il giorno 29 giugno con festività e sagre locali.

Da annoverare tra le cose da vedere a Corniglia anche l’Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina, la cui costruzione risale al 1700, e il Santuario di Nostra Signora delle Grazie. Al suo interno vi è racchiusa una preziosa tela raffigurante la Madonna col Bambino.
Vernazza
Proseguiamo il nostro viaggio. Prossima fermata: Vernazza. Pensate che questo borgo è considerato uno dei più belli delle Cinque Terre! Un borgo che ha saputo – negli anni – conservare intatte la sua antica fisionomia e l’anima marinara: il porticciolo naturale, le tipiche case-torre color pastello, il saliscendi dei caruggi, l’accogliente piazzetta che gli abitanti del luogo sono soliti chiamare u cantu de musse, ovvero l’angolo delle chiacchiere.


Da non perdere assolutamente il Castello Doria, meraviglioso punto panoramico sull’abitato di Vernazza, la Chiesa di Santa Margherita d’Antiochia, eretta nel lontano 1318, il Santuario di Nostra Signora di Reggio, sorto in epoche antichissime e il Convento di San Francesco, recentemente restaurato, oggi sede di conferenze internazionali, mostre di pittura, spettacoli musicali e teatrali.
La cosa che ho preferito fare qui a Vernazza è stata quella di perdermi tra i suoi dettagli, quelli belli che questo borgo ha saputo regalarmi. Rigorosamente con il naso all’insù, obviusly!
Monterosso al Mare
E dulcis in fundo eccoci arrivati anche qui: a Monterosso al Mare, il borgo più grande delle Cinque Terre, caratterizzato da un’ampia spiaggia sabbiosa.
Punti di interesse principali, la Chiesa di San Giovanni Battista, il Santuario Nostro Signore di Soviore, tra i più antichi della Liguria, la spiaggia della Fegina, la più famosa a Monterosso, proclamata simpaticamente dalla rivista americana Forbes tra le 25 spiagge più sexy al mondo, il Convento dei Frati Cappuccini, il piccolo e delizioso Oratorio di Santa Croce, la Statua del Gigante, situata alla fine della spiaggia di Fegina e il Parco Letterario Eugenio Montale, visitabile anche grazie a tour organizzati con guide professioniste. Se interessati alle attrazioni appena elencate o ad una in particolare, vi rimando ad un sito dove troverete informazioni minuziose e dettagliate. Clicca qui.

Informazioni e consigli utili
So che li aspettavate dall’inizio del’articolo. Ed ora eccoli qua, tutti per voi!
Se vi state chiedendo – e so che ve lo state chiedendo! – dove alloggiare per il vostro viaggio a Portovenere e alle Cinque Terre, la mia risposta è: a La Spezia. Ho consultato diversi forum prima di partire e la maggior parte delle persone presenti in essi considerava proprio La Spezia il punto strategico migliore dove albergare. Io stessa ho alloggiato qui e tornassi indietro rifarei assolutamente la medesima scelta. Oltretutto, da La Spezia parte il Cinque Terre Express, ovvero il treno che vi permetterà di visitare comodamente le Cinque Terre.
A tal proposito, arrivo subito al secondo punto. Ovvero la Cinque Terre Card, di cui vi parlavo poco fa. Ci sono essenzialmente due tipi di card che è possibile acquistare:
- Cinque Terre Card Treno Multiservizi, la quale consente l’accesso in seconda classe ai treni regionali e regionali veloci nella tratta Levanto – La Spezia e viceversa; l’accesso all’area Parco; l’utilizzo del servizio bus gestito da ATC all’interno dei paesi; uso dei servizi igienici gratuitamente nei comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso; la navigazione ad internet wi-fi I negli Hot Spot del Parco. Il costo della Card per persona adulta è rispettivamente di 16 euro per un giorno, 29 euro per due giorni e 41 euro per tre giorni. La Cinque Terre Train Card è comodamente acquistabile online o presso gli info point delle stazioni.
- Cinque Terre Trekking Card, la quale consente l’accesso all’area Parco; l’utilizzo del servizio bus gestito da ATC all’interno dei paesi; uso dei servizi igienici gratuitamente nei comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso; la navigazione ad internet wi-fi I negli Hot Spot del Parco. Il tariffario per persona adulta è il seguente: un giorno al costo di 7,50 euro e due giorni al costo di 14,50 euro.
Ed infine, domanda delle domande: qual è il periodo migliore per visitare le Cinque Terre? A mio avviso non esiste un periodo migliore rispetto ad un altro. Io ad esempio le ho visitate un anno fa, proprio in questo periodo. I miei genitori nel mese di novembre. Alcuni amici in quello di febbraio. Va da sé, che i mesi estivi, specialmente durante il caldo agostano siano i meno indicati. Anche per la grande affluenza di turisti! Ma qualora aveste le ferie soltanto ad agosto e desideraste visitare Portovenere e le Cinque Terre, che fareste? Rinuncereste?
Io vi consiglio di no!
Ps. Per restare in tema Liguria, vi rimando al mio articolo dove vi racconto di un posto bello che merita assolutamente almeno una visita nella vita. Si tratta di Bussana Vecchia, il Villaggio Internazionale degli Artisti. Lo conoscete? Trovate l’articolo cliccando qui: Bussana Vecchia: il villaggio internazionale dell’arte.